La mia prima web radio l’ho realizzata nel lontano 2007. Allora era quantomeno un azzardo. Ma chi l’avrebbe ascoltata ? Internet era lento, niente fibra, tariffe dei gestori altissime, pochi giga a disposizione, niente app dedicate. Eppure ne nascevano abbastanza. Tranne qualche eccezione, tutte, erano destinate ad avere pochissimi ascolti. Per pochissimi intendo 4/5 ascoltatori contemporanei.
La mia era funzionale alla scuola di speaker radiofonico che avevo messo su a Roma, con un vero studio radio, quindi non mi preoccupavo tanto degli ascolti, quanto di fornire uno strumento reale agli allievi per iniziare a misurarsi con lo strumento e con chi li avrebbe ascoltati.
Era l’inizio.
Poi le cose, man mano che passavano gli anni, sono migliorate in funzione del fatto che, i famosi 2GB di navigazione che gli operatori telefonici “concedevano” ai propri clienti al prezzo di un appartamento, sono diventati sempre di più e meno costosi, questo grazie anche alla concorrenza, agguerritissima nell’accaparrarsi fette di mercato.
Di certo, all’inizio e per lungo tempo, non si parlava di qualità delle web radio. Chiunque poteva metterne su una, inserire della musica (molto spesso a caso), aprire il microfono e dare fiato alla voce. Insomma, la versione 2.0 delle prime radio libere degli anni 70. Ma con molte idee in meno.
C’è anche da dire che le licenze Siae, Scf e tutte quelle che si sono aggiunte successivamente, costano talmente tanto per una radio web no-profit e con pochissimi ascolti, che giusto la passione può muovere le persone. Ma si sa, spesso la passione non coincide con il talento. In rete si poteva ascoltare qualsiasi cosa e quasi sempre non bellissima. Molti “editori” di radio web, pensando di aver creato un nuovo network radiofonico, facevano l’unica cosa che era in loro possesso di fare; copiare i network radiofonici. Il risultato era assai deludente. Per prima cosa, se esiste un network in Fm, perché dovrei ascoltare una copia, per giunta fatta anche male ? Secondo, perché copiare ?
E così, tante ne nascevano e tantissime altre chiudevano.
Poi arrivò la famigerata “selezione naturale“, solo quelle che iniziavano ad avere un’idea un pochino diversa dal solito, avevano delle possibilità in più di essere ascoltate. E mentre la tecnica e le idee miglioravano, sempre più la qualità saliva. Ma non gli ascolti.
Sapete chi è venuto in soccorso delle web radio facendo alzare gli ascolti ? Le radio in Fm. Si proprio quelle che hanno sempre dominato il mercato radiofonico. Mi chiederete in che modo ci sono riuscite ?
Grazie per la domanda. Le radio in FM, che siano Network, Super station, regionali o locali, con il tempo, si sono appiattite, sono diventate tutte uguali. Sempre con qualche rara eccezione. Poco parlato, solo in accompagnamento alla programmazione musicale, quest’ultima che propone le stesse canzoni delle altre. Insomma, la radio, ha smesso progressivamente di fare il suo mestiere e cioè, la radio !
Nessun contenuto di qualità, sempre le stesse notizie ovunque, ripetute dagli speaker che si avvicendano al microfono nel corso della giornata, nessuna voglia di sperimentare, di tentare una direzione che sia innovativa o quantomeno, diversa. Il tutto in nome e per conto del profitto. Che sia chiaro, senza soldi non si fa nulla, ma anche senza idee. Si rischia una morte lenta.
Nel frattempo, gli ascoltatori, stanchi delle solite cose, hanno iniziato a navigare in rete scoprendo un mondo alternativo molto valido. Tante persone hanno scelto la propria web radio di riferimento e l’ascoltano tutti i giorni. Che sia solo musicale, parlata o chissà cos’altro, quella è diventata la loro radio.
Da quando avevo i calzoncini corti (si fa per dire) che si è iniziato a parlare di DAB, la tecnologia che permette un miglior ascolto e la possibilità di arrivare ovunque, anche per le piccole realtà. Ma si è perso tanto di quel tempo che le radio IP (ricevibili in rete anche in auto) l’hanno sorpassato, facendo diventare il DAB quello che è, cioè vecchio.
Come andrà a finire ? Chi vincerà la partita ? L’FM ? Il DAB ? Le web radio ? Staremo a vedere, nel frattempo fate un giro in rete. C’è tutto un mondo li fuori ed è anche molto interessante.